Aristotele il filomita

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Volpi, Giorgio


Che cosa ha a che fare Aristotele con lamore per il mito? Quel nulla apparentemente obbligato con cui risponderemmo si frantuma contro il fatto che fu proprio lui a introdurre la figura del filomita nello stesso momento e luogo di nascita della filosofia (Metafisica); a descrivere filomiti in conversazione, come a banchetto (Etica Nicomachea); perfino a definire se stesso un filomita, tanto pi tale in una situazione di isolamento e solitudine (Fr. 668 Rose). Lanalisi dei tre luoghi filomitici procede con lelaborazione della filosofia delle meraviglie aristoteliche, con il nesso meraviglia-formazione delluniversale e il vertice tribeato della somma meraviglia divina, per altro umanamente accessibile. Questa rarefazione teorica va a bilanciarsi con la ricognizione del luogo e del peso che, nel corpus aristotelico, occupano i miti e, con essi, il Grundmythos del Grande Anno, dellEterno Ritorno. La ricomparsa del filomita le cui sopravvivenze post-aristoteliche compongono unimplicita antologia filomitica facilita poi lapprezzamento della componente aristotelico-filomitica in autori aristotelicamente eccentrici non aristotelisti e tanto meno aristotelizzanti quali Kierkegaard e Pound.

Aristotele il filomita

di Volpi, Giorgio - 2020-05-21

Edizioni Mimesis

ISBN 9788857561134