L'Orfeo nero. Una lettura poetica della negritudine
Sartre, Jean-Paul
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Orfeo nero un saggio di straordinaria efficacia lirica, e forse il meno conosciuto dal pubblico italiano, scritto da Sartre nel 1948 come introduzione all'Antologia della nuova poesia negra e malgascia di lingua francese curata dal celebre poeta senegalese Lopold Senghor, premio Nobel per la letteratura nel 1968. Sensibile al fascino di queste poesie dei neri francofoni, alle loro grida accorate contro l'inumana e gratuita sofferenza, al loro doversi esprimere nella lingua del colonizzatore per poter comunicare il loro diritto di esistere come neri, Sartre stato uno dei pochi intellettuali dell'epoca ad avere avuto il coraggio di condannare le politiche espansionistiche delle grandi potenze del secondo dopoguerra. Il tema centrale di questo saggio sartriano la negritudine, che trasforma queste pagine in un programma sociale, politico e filosofico. La negritudine colta da Sartre come nudit senza colore, come particolare atteggiamento affettivo nei confronti del mondo e al contempo come rimorso e speranza dell'intera cultura occidentale. Sartre reclama in questo saggio un rinnovamento del linguaggio filosofico e designa l'essenza della creazione poetica come scacco e distruzione della prosa: poesia straordinaria, come gli effetti travolgenti che escono dalle mani dei poeti africani.
L'Orfeo nero. Una lettura poetica della negritudinedi Sartre, Jean-Paul - 2009-10-15
Edizioni Marinotti
ISBN 9788882731021

