Baccanti
Euripide
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Agave porta, infissa in cima a un tirso, la testa del figlio Penteo che le sue compagne hanno fatto a pezzi: la vuole consegnare a Bacco in segno di vittoria. A lui porta un trionfo fatto di pianto, fa dire Euripide al servo che racconta ci che ha visto accadere sul Citerone. Invasata, Agave non sa che ci che brandisce come un trofeo il capo sconciato del figlio, e il momento nel quale lo capisce costituir una delle pi tremende scene di riconoscimento della tragedia antica. Le Baccanti erano iniziate con Dioniso che annunciava di volersi rivelare come dio in Tebe, di desiderare il riconoscimento e la venerazione. Li ottiene a prezzo di un sacrificio immane, che immola la ragione sull'altare della follia, e precipita l'intera stirpe di Cadmo nella disgrazia. In questa tragedia, l'ultima prodotta dal grande teatro del V secolo a.C., e l'ultima, probabilmente, composta dall'autore prima della morte (fu messa in scena ad Atene dal figlio), Euripide ripropone in modo emozionante e terribile quello che era stato uno tra i temi fondamentali del suo teatro, cio il conflitto tra ragione e irrazionale. Al suo centro si trova infatti la follia scatenata delle menadi, che infuria sulla montagna, con le donne che, cinte di pelli maculate, inghirlandato il capo di edera, brandendo il tirso nelle mani, si abbandonano a danze furibonde al suono di flauti e tamburelli. Cos' mai la saggezza? si domandano le baccanti del Coro: quale il dono pi bello degli di ai mortali? La loro risposta spesso sibillina, paradossale: Non sapienza il sapere. Le Baccanti discutono il tema della sophia in modo insistente, con tutta l'urgenza che il fenomeno culturale e religioso del dionisiaco superbamente illustrato dal curatore richiede. Molti sono gli aspetti delle cose divine, molte cose gli di realizzano contro ogni speranza conclude il Coro, qui come in altre tragedie di Euripide, ci che si attende non si compie, dell'inatteso il dio trova la strada.. Con questo volume la Fondazione Valla inizia la pubblicazione del teatro di Euripide, secondo Aristotele il pi tragico dei poeti: con le Baccanti, che ebbero in sorte persino di fornire il testo a una Passione di Cristo, in passato attribuita a uno dei pi grandi Padri greci, Gregorio di Nazianzo.
Baccantidi Euripide - 2020-09-22
Edizioni Mondadori
ISBN 9788804728047

