Il libro del coppiere. Testo persiano a fronte

Al convento dei magi si present l'amico col calice in mano/ gi ebbro di vino lui, ed ebbri gli altri del suo ebbro occhio/ Nel ferro del suo corsiero stampata era la forma di nuova luna. L dove non arriva lo sguardo dell'intelletto, o la legge delle religioni rivelate, o la quieta morale dei sapienti, si inoltra con Hafez - il pi grande lirico della poesia persiana classica, vissuto a Shiraz nel XIV secolo, lo spirito affine che ispirer il Divano occidentale-orientale di Goethe - l'audace fantasia del folle d'amore, del libertino, del marginale, del sufi pi eterodosso. Il fantasma dell'Amico appare nella solitudine della notte, o ai primi bagliori dell'alba, nelle taverne del vino e della depravazione. L'oste un mago zoroastriano, un iniziatore che guida negli spazi immaginali, nelle segrete pitture della mente, dove appaiono, improvvisamente, gli angelici testimoni dell'Invisibile. Edonismo e mistica, indissolubilmente mescolati, conferiscono alla lirica di Hafez una carica di allusivit e di sorpresa, una miracolosa incertezza tra sensibile e soprasensibile, un misterioso entusiasmo: Vieni o coppiere, quel fuoco sacro scintillante/che sotto la terra Zarathustra ricerca/A me versa, ch nella fede di noi ebbri e ruffiani/ sono uguali gli adoratori del Fuoco del Mondo!.

di Hfez - 2004-01-09

Edizioni Carocci

ISBN 9788843029754