Il cinema della crudelt

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Bazin, Andr


Il criterio della crudelt a partire dal quale nel 1975 Francois Truffaut raduna questa serie di scritti di Bazin - scrive Alessandro Zaccuri nell'Introduzione - , anzitutto, un criterio letterario. Il riferimento pi ricorrente quello alle opere del Marchese de Sade, recepito da Bazin non nella generica accezione psichiatrica del sadismo, ma attraverso la riscoperta che dei Crimini dell 'amore e della Filosofia nel boudoir viene compiuta dalle avanguardie novecentesche. Se il contesto nel quale si colloca la riflessione di Bazin segnato da rivisitazioni decisive quali Sade prossimo mio di Pierre Klossowski (1947) e La parte maledetta di Georges Bataille (1949), la curatela di Truffaut cade in un altro frangente cruciale, all'indomani della pubblicazione di Sade, Fourier, Loyola, il saggio del 1971 con il quale Roland Barthes assegna una nuova cittadinanza al Divino Marchese, strappando una volta per tutte la sua opera al territorio dello scandalo e considerandola per quello che gi Bazin aveva intuito potesse essere: una regione del linguaggio, il luogo deputato all'attrito fra realt e rappresentazione. Bazin, che per Truffaut l'uomo prima del peccato originale, non cerca il film buono a tutti i costi, ma invoca una seriet radicale, che si contrapponga alla stupidit del cinema corrente, e cio alla banalizzazione morale e narrativa. Sade, con il suo sguardo allucinato, pu rivelarsi un ottimo compagno di strada.

Il cinema della crudelt

di Bazin, Andr - 2017-05-18

Edizioni Medusa Edizioni

ISBN 9788876983948